ROMA – Torna nella capitale Videocittà, il festival della visione e della cultura digitale che quest’anno celebra l’ottava edizione dal 3 al 6 luglio nello spettacolare scenario del Gazometro Ostiense, nel complesso Eni. Un’edizione particolarmente significativa che intreccia spiritualità francescana e innovazione tecnologica, con un focus sull’800º anniversario del Cantico delle Creature di San Francesco, e in particolare sulla figura del Sole, come simbolo di vita, trasformazione e sostenibilità.
Proprio al Sole è dedicata Solar, la nuova grande installazione immersiva dell’artista romano di fama internazionale Quayola, che inaugura il festival con un’esperienza visiva e sensoriale d’impatto, dove luce, suono e immagini digitali si fondono in una sinfonia tecnologica ed emozionale.
Ma il programma è vastissimo: oltre 550 artisti hanno partecipato al festival dal 2018, e quest’anno l’offerta si espande ulteriormente con un percorso che include videoarte, realtà virtuale, concerti audio-video, talk e videomapping. Tra i nomi in cartellone spiccano Caribou, Okgiorgio, Victoria De Angelis (bassista dei Måneskin) e Dardust, protagonisti di live multimediali che uniscono musica ed estetica digitale.
Uno degli eventi più attesi è la prima italiana di "Eno", il documentario generativo su Brian Eno diretto da Gary Hustwit, che utilizza l’intelligenza artificiale per creare una versione unica del film ad ogni proiezione, influenzata anche dal luogo in cui viene mostrato. “Un’opera viva – sottolinea il direttore artistico Francesco Dobrovich – che ridefinisce il concetto stesso di narrazione cinematografica”.
Videocittà 2025 è anche uno spazio di riflessione. I talk vedranno tra gli altri la partecipazione di Luca Ravenna e Caterina Guzzanti, con dibattiti sull’impatto crescente dell’IA nell’arte visiva, tra rischi, opportunità e domande aperte. “L’intelligenza artificiale è ormai uno strumento imprescindibile anche per i grandi artisti visuali – spiega Francesco Rutelli, ideatore e presidente della manifestazione –. Videocittà vuole essere il luogo dove queste nuove frontiere si presentano, si confrontano e si discutono”.
Non mancheranno le esperienze immersive con visori VR, come Ayahuasca – Kosmic Journey di Jan Kounen, e le opere di artisti come Lu Yang e Lawrence Yek – entrambi al debutto romano – e della sorprendente Federica Di Pietrantonio, esponenti di una videoarte sempre più contaminata dall’estetica del gaming.
Sostenuto da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, con il supporto della Regione Lazio e Eni come main partner, Videocittà si conferma così un crocevia tra arte, scienza, spiritualità e futuro, un laboratorio di immaginazione dove la tecnologia non è un fine, ma un linguaggio per raccontare ciò che ci rende umani.
13/05/2025
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