Dal 21 al 23 novembre 2025 la Nuvola di Fuksas all’EUR torna a trasformarsi in un hub internazionale dell’arte moderna e contemporanea, e il Ministero della Cultura conferma una presenza articolata e sempre più strategica. L’edizione di quest’anno di Roma Arte in Nuvola mostra infatti un MiC capace di valorizzare la memoria, sostenere la ricerca contemporanea e creare connessioni tra arti visive, architettura e design.
Archivi come materia viva della creatività
Per il secondo anno consecutivo la Direzione Generale Archivi presenta un percorso espositivo che mette in dialogo radici storiche e immaginari contemporanei. Bozzetti, brevetti e documenti originali narrano l’inventiva di marchi iconici come Campari, Bialetti e Fiat, ricordando come il patrimonio documentario italiano sia spesso la scintilla che innesca nuove forme di creatività.
Un focus di grande fascino è dedicato all’architettura del Novecento, con materiali provenienti dagli archivi di Armando Brasini e Luigi Moretti: disegni, plastici e fotografie che restituiscono le visioni di due protagonisti dell’identità visiva di Roma e della cultura architettonica internazionale. L’archivio, qui, non è luogo polveroso, ma motore di innovazione.
Il percorso culmina con due opere che dialogano con la storia profonda del Paese: la riproduzione del “Libro del Chiodo”, con le condanne di Dante Alighieri, e il manoscritto “La guida dei perplessi – Codice Norsa, 1349” di Mosè Maimonide, arricchito da miniature gotiche rarissime. Una presenza che sottolinea come la tradizione possa inserirsi con naturalezza in un contesto fieristico dedicato al contemporaneo.
La creatività contemporanea tra ricerca e sostegno istituzionale
La Direzione Generale Creatività Contemporanea si presenta per il terzo anno con uno spazio dedicato alle politiche di sostegno all’arte italiana. Visitatori, artisti e operatori possono informarsi sui bandi attivi, sulle pubblicazioni e sulle piattaforme di mappatura dell’arte e dell’architettura contemporanea.
All’interno dello stand, spicca la serie fotografica La Cura (2011) di Mario Cresci, proveniente dai Musei Nazionali di Matera e sostenuta dal PAC – Piano per l’Arte Contemporanea: dieci scatti che rappresentano una delle più intense riflessioni sulla relazione fra immagine, memoria e struttura sociale degli ultimi decenni. All’esterno, due monitor presentano una selezione di materiali dell’Atlante dell’Architettura Contemporanea, utile bussola per orientarsi tra le architetture italiane dal 1945 a oggi.
Grafica, installazioni e sperimentazioni: l’ICG e il MUCIV
L’Istituto Centrale per la Grafica propone un itinerario nella sperimentazione visiva: dalla videoarte di Rä Di Martino alle ricerche grafiche di Emilio Vedova, Jannis Kounellis e Henry Moore, fino alle installazioni di Bruno Munari, Alberto Burri, Enzo Cucchi, Mario Cresci e Daniele Puppi. Un mosaico di linguaggi che attraversa generazioni e scuole, mantenendo come filo rosso la centralità del segno.
Il Museo delle Civiltà (MUCIV) porta invece una delle grandi vetrine storiche del Museo Geologico d’Italia, colma di fossili e arricchita da un omaggio a Gino Marotta. L’allestimento, evocando le antiche wunderkammer, intreccia reperti naturali e opere d’arte in una riflessione poetica sul rapporto tra naturale e artificiale.
Isgrò, tra ironia e autocancellazione
Dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea arriva infine Isgrò cancella Isgrò (2024), nuovo tassello nella poetica dell’artista siciliano che gioca con il concetto di cancellazione come forma di rivelazione, mettendo in scena un cortocircuito tra identità, linguaggio e autocritica.
Con la sua presenza a Roma Arte in Nuvola 2025, il Ministero della Cultura ribadisce il proprio ruolo di ponte tra stratificazioni storiche e slanci contemporanei. Una partecipazione che racconta un’Italia capace di riconoscere negli archivi la propria energia generativa, negli artisti la spinta alla trasformazione e nelle istituzioni un alleato essenziale per costruire il futuro dell’arte.
21/11/2025







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