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SANREMO: NON SOLO CANZONI

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Si chiude il sipario su quello che verrà ricordato certamente come il Festival di Sanremo più chiacchierato di sempre. Un’edizione decisamente alternativa: via la presenza di pubblico in platea, via tutti gli eventi che giravano attorno alla manifestazione per evitare al massimo di rischio di assembramenti, via i nomi storici del panorama musicale italiano. Molti degli artisti saliti sul palco nella categoria big, risultano essere totalmente sconosciuti al grande pubblico, perché scelti per il notevole seguito sui social. Ma qualcosa è rimasto delle vecchie edizioni. A dare continuità, ci hanno pensato Amadeus e Fiorello, che hanno dimostrato davvero una profonda sintonia. Proprio loro, hanno saputo intrattenere in maniera divertente e piacevole, facendoci apprezzare ancora di più un Amadeus alla guida del “Festival della resilienza”. Durante l’ultima serata, sono stati diversi i momenti interessanti, tra cui: Ornella Vanoni con Francesco Gabbani, Giovanna Botteri corrispondente Rai in Cina, e a pochi minuti dall’inizio della trasmissione, l’omaggio a Little Tony di Fiorello. Lo showman, con una giacca di pelle rossa con le frange e bandana al collo, come era solito vestire proprio Little Tony, per ricordare il cantante definito l’Elvis Presley italiano, non era solo sul palco. Ad accompagnarlo nel medley di alcuni dei più grandi successi di Little Tony, come Riderà, Profumo di mare e Cuore Matto, c’erano gli Urban Theory, crew di danza specializzati nel ‘tutting’. Questa è una particolare danza, dove i ballerini realizzano spettacolari coreografie creando con il corpo movimenti geometrici, ricorrendo spesso all’uso dell’angolo retto e alternando i movimenti con istanti di ‘stop-an-go’. La danza nata con l’evoluzione del funk nei primi anni Ottanta, grazie agli Urban Theory è diventata un vero fenomeno social.

 

 

07/03/2021

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