Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, anche di terze parti. Cliccando su “Accetta”, proseguendo la navigazione, accedendo ad un’area del sito o selezionando un qualunque suo elemento, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetta

Navigazione contenuti

Contenuti del sito

“THE GREAT GIG IN THE SKY”.

Immagine dell'articolo

Era il gennaio del 1973 quando l’inglese Clare Torry venne convocata nei mitici studi di Abbey Road: doveva partecipare alle sessioni di registrazione del nuovo album dei Pink Floyd.

Il brano a cui doveva partecipare, e che originariamente doveva chiamarsi The Mortality Sequence, era “The Great Gig in the Sky”. L’autore era Rick Wright e la canzone si basava su una sequenza iniziale di pianoforte, basso e slide guitar che accompagnava alcune voci che pronunziavano frasi sulla morte: (“non ho paura di morire, in qualunque momento andrà bene, non mi importa. Perché dovrei aver paura di morire? Non ce n’è ragione, prima o poi devi andartene”) Il brano poi prosegue con un prorompente ingresso dell’organo Hammond e della batteria.

L’intento del tastierista quando la scrisse, era quello di trasmettere il senso del passaggio graduale dalla vita alla morte, caratterizzando il brano in due parti distinte: nella prima, il rifiuto dell’avvicinarsi della fine, nella seconda, la serena rassegnazione di fronte all’inevitabile.

Ma i Pink Floyd non erano del tutto convinti e sentivano che quel brano mancava di qualcosa; fu così che Alan Parson, loro ingegnere del suono che sembrava aver individuato la soluzione, li convinse a introdurre nella canzone una voce femminile che a suo avviso, avrebbe maggiormente messo in risalto i vari passaggi evocativi.

Tra i tanti nomi che si fecero, Parson spinse per avere Clare Torry, con cui aveva già collaborato e che lo aveva positivamente impressionato per le sue capacità vocali. Domenica 21 Gennaio, la giovane cantante si presenta puntualmente. Al suo ingresso nello studio non le viene riservata un’accoglienza calorosa, né le si manifesta un particolare interessamento, anzi la band, molto probabilmente esausta e provata dalle lunghe, intense ed ossessive sessioni dei mesi precedenti, appare molto distaccata se non addirittura del tutto disinteressata. David Gilmour confesserà poi che la ragazza le sembrò più una comune casalinga che una cantante.

In quel clima di freddezza generale, Rick Wright fa ascoltare a Clare Torry il pezzo e, a precisa domanda della giovane su come debba cantare, le risponde laconicamente: “Nessuna parola, pensa alla morte o a qualcosa di morboso, fai in modo che chi l’ascolti pensi alla morte”.

21/04/2021

Inserisci un commento

Nessun commento presente

Ultimissime

06 MAG 2025

HOLLYWOOD CONQUISTA L’ITALIA, MA CINECITTÀ RILANCIA: TRA TAX CREDIT, LOCATION DA SOGNO E LA SFIDA DEI DAZI DI TRUMP

Cinema terreno di confronto politico e simbolico

06 MAG 2025

IL MET SFIDA TRUMP E CELEBRA LA MODA NERA

“Superfine”, la mostra che riscrive la storia del menswear

02 MAG 2025

BOOM DI VISITATORI NEI MUSEI PER IL PRIMO MAGGIO

Oltre 235.000 ingressi in tutta Italia

02 MAG 2025

ARTE E SOLIDARIETÀ SI INCONTRANO: MUSEI STATALI GRATUITI PER I PARTECIPANTI ALLA RACE FOR THE CURE 2025

Roma celebra la cultura e la prevenzione con l'iniziativa del Ministero della Cultura

29 APR 2025

"VIVA LA DANZA"

L'incanto di Roberto Bolle tra Caravaggio e Venezia

29 APR 2025

MONUMENTI APERTI 2025: UN VIAGGIO EMOZIONANTE TRA MEMORIA E BELLEZZA IN TUTTA ITALIA

Dal 3 maggio al 9 novembre torna Monumenti Aperti