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L'URLO DEGLI ARTISTI CONTRO LA MAFIA RISUONA A SELINUNTE

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Il Parco archeologico di Selinunte ha visto ieri un'affluenza straordinaria di diecimila persone giunte da ogni angolo della Sicilia per partecipare a "A nome loro", un evento commovente e di forte impatto emotivo ideato da Sade Mangiaracina. Questa maratona di nove ore di musica, letture e testimonianze è stata organizzata per ricordare le vittime della mafia e per lanciare un potente messaggio di resistenza e speranza.

Dario Mangiaracina, frontman del gruppo La Rappresentante di Lista, ha aperto l'evento con un grido che ha risuonato potente tra le antiche rovine: "Ditelo con me: la mafia è una montagna di merda". Il pubblico ha risposto con un'ovazione, unendosi all'urlo di denuncia che ha segnato l'inizio di una giornata indimenticabile.

L'evento si è svolto nel suggestivo scenario del tempio E, illuminato per l'occasione, a pochi passi da Castelvetrano, luogo natale del boss Matteo Messina Denaro, catturato nel gennaio 2023 dopo trent'anni di latitanza e deceduto in carcere lo scorso settembre. La scelta di questo luogo non è casuale, ma rappresenta un simbolo di rinascita e di memoria collettiva.

Sul palco si sono alternati artisti di fama nazionale e internazionale, tra cui Arisa, Malika Ayane, Raiz, Mario Lavezzi, Daniele Silvestri, Silvia Mezzanotte, Simona Molinari, Paolo Fresu e i Modena City Ramblers. Le loro performance hanno scandito il ritmo di una giornata intensa, intervallata dalle letture di attori del calibro di Paolo Briguglia, Donatella Finocchiaro, Dajana Roncione, Luigi Lo Cascio e Fabrizio Ferracane.

Particolarmente toccanti sono state le testimonianze del giornalista Lirio Abbate e dei familiari delle vittime di mafia, come Rosamaria Vento, Salvatore ed Emilia Catalano, Giovanni Montinaro e Giuseppe Cimarosa, che hanno condiviso storie di dolore e di coraggio, evidenziando l'importanza della memoria e della lotta quotidiana contro la criminalità organizzata.

"A nome loro" ha visto anche la partecipazione di rappresentanti di associazioni impegnate nella lotta alla mafia, come 'Addio Pizzo', 'Libera' e 'Casa Memoria'. L'evento è stato trasmesso in diretta sul sito dell'ANSA e su Radio 2, media partner dell'iniziativa, raggiungendo così un pubblico ancora più vasto.

Durante il pomeriggio, Giuseppe Anastasi e Carlotta Scarlatto del Centro Europeo di Toscolano (CET) di Mogol hanno assegnato due borse di studio a giovani musicisti emergenti, segno tangibile dell'impegno verso le nuove generazioni e della promozione della cultura come strumento di cambiamento.

Sade Mangiaracina, originaria di Castelvetrano, ha espresso grande soddisfazione per il successo della manifestazione: "È stata una seconda edizione straordinaria che ha trasmesso emozioni a tutti noi artisti. Se sono arrivate così tante persone qui, questa è la testimonianza che la via giusta è quella di dire no alla mafia e impegnarci per una Sicilia migliore piena di bellezza, lavoro e rispetto umano. Tutto questo è stato possibile grazie agli artisti che hanno subito detto sì al mio invito, ma anche alla Regione Sicilia, ai sindacati confederali e alla SIAE che ci hanno sostenuto".

Il gran finale è stato affidato ai Modena City Ramblers con "I cento passi", durante la quale è salito sul palco anche l'attore Luigi Lo Cascio, che nel film di Marco Tullio Giordana interpreta Peppino Impastato, un'icona della lotta contro la mafia.

Questa edizione di "A nome loro" ha dimostrato come l'arte e la cultura possano essere potenti strumenti di denuncia e di speranza, capaci di unire le persone in una comune battaglia per la legalità e la giustizia.

26/05/2024

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