Un finanziamento da oltre 3,6 milioni di euro per sostenere la gestione, la conservazione e la valorizzazione dei siti italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. È questo l’impegno che il Ministero della Cultura, sotto la guida di Alessandro Giuli, ha formalizzato con il nuovo decreto di riparto dei fondi destinati ai tesori del nostro Paese riconosciuti a livello internazionale.
In un momento storico in cui la pressione turistica, i cambiamenti ambientali e la fragilità dei territori mettono a dura prova il patrimonio materiale e immateriale, il provvedimento rappresenta un tassello importante nella strategia nazionale di difesa dell’identità culturale e paesaggistica.
Due piani di intervento per un patrimonio diffuso
Il decreto suddivide le risorse complessive, pari a 3.620.374 euro, in due piani gestionali distinti ma complementari:
- 1.900.374 euro sono destinati ai servizi di assistenza per i siti italiani tutelati dall’UNESCO. Si tratta di interventi legati alla gestione ordinaria, alla cura degli spazi, alla manutenzione e al miglioramento dei servizi essenziali alla fruizione.
- 1.720.000 euro finanzieranno invece interventi di valorizzazione, con progetti pensati per incrementare l’accessibilità, migliorare l’esperienza dei visitatori e potenziare la capacità dei siti di dialogare con il pubblico internazionale.
Un sostegno, dunque, che guarda sia alla necessità di preservare che a quella di raccontare, promuovere e rendere vivo un patrimonio che continua a rappresentare uno dei principali punti di forza culturali ed economici dei territori.
Un impegno che rafforza il ruolo dell’Italia nella scena culturale globale
L’iniziativa rientra all’interno della missione ministeriale dedicata alla tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, e conferma la volontà del MiC di posizionare l’Italia come modello virtuoso nella gestione dei siti UNESCO. Un obiettivo che richiede integrazione tra politiche culturali, strategie di sostenibilità e attenzione alle comunità locali, che di questi luoghi sono custodi quotidiani.
Secondo il Ministero, infatti, i fondi non rappresentano solo un contributo tecnico, ma un vero e proprio impulso allo sviluppo culturale e turistico delle aree interessate: un sostegno che può generare ricadute economiche, rafforzare l’identità dei territori e stimolare nuove forme di partecipazione.
Un patrimonio da sostenere, un elenco da esplorare
Il decreto include un elenco dettagliato degli interventi finanziati, distribuiti su tutto il territorio nazionale: dalle grandi città d’arte ai paesaggi culturali, dai siti archeologici alle meraviglie naturalistiche, fino ai complessi monastici e architettonici che fanno dell’Italia il Paese con il maggior numero di riconoscimenti UNESCO al mondo.
In attesa che l’elenco completo sia consultabile, l’orientamento del provvedimento è chiaro: garantire ai siti non solo una corretta conservazione, ma anche una crescita coerente, sostenibile e orientata al futuro.
In tempi in cui il patrimonio rischia spesso di essere dato per scontato, il finanziamento sancisce un principio fondamentale: la cultura è una risorsa viva. E come tale, ha bisogno di essere nutrita, protetta e continuamente reinterpretata.
14/11/2025







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