Il cuore della tragedia greca ha battuto ancora, ma questa volta con un’eco nuova e profondamente umana. Il Teatro Patologico, celebre compagnia romana diretta da Dario D’Ambrosi, ha portato in scena la Medea di Euripide in greco antico al Teatro d’Arte Karolos Koun Frinichou, nel centro pulsante della capitale ellenica. Un evento senza precedenti, che ha visto protagonisti attori con disabilità in una rilettura intensa, poetica e sorprendentemente autentica del capolavoro euripideo.
La prima, tenutasi il 17 giugno con replica il 19, è stata accolta da un pubblico numeroso ed entusiasta, tra cui autorità greche, esponenti del mondo della cultura, rappresentanti della società civile e istituzioni italiane. L’iniziativa, promossa con il fondamentale supporto dell’Ambasciata d’Italia in Grecia, rientra all’interno di una settimana dedicata ai diritti delle persone con disabilità — una priorità riconosciuta della diplomazia italiana.
«Il Teatro Patologico è un’eccellenza italiana che si conferma potente strumento di diplomazia culturale, permettendo di unire arte e inclusione sociale», ha dichiarato l’ambasciatore Paolo Cuculi, ringraziato calorosamente dalla compagnia per l’accoglienza e il sostegno determinante nel realizzare questa esperienza.
Fondata da D’Ambrosi, regista e attore che da decenni lavora con l’arte come strumento terapeutico e sociale, l’associazione romana è un laboratorio permanente di creazione, dove artisti professionisti lavorano al fianco di giovani con disabilità psichica e cognitiva. Un progetto pionieristico che ha saputo trasformare il palcoscenico in un luogo di autentica trasformazione, personale e collettiva.
Il coraggio di portare in scena Medea in lingua originale, nella culla stessa della tragedia antica, rappresenta un atto artistico e simbolico insieme: non solo restituisce dignità piena alla classicità, ma dimostra che la fragilità può farsi forza espressiva, che il limite può diventare linguaggio teatrale universale.
E non è un caso isolato. Quella ateniese è solo una tappa di un viaggio internazionale che vedrà presto la Compagnia Stabile del Teatro Patologico portare la sua “trilogia dell’inclusione” — Pinocchio, La Commedia Divina e Odissea - I suoni di Ulisse — sui palcoscenici di Broadway (al La MaMa Theatre) e a Londra, ospiti dell’ambasciata d’Italia nel Regno Unito.
Una stagione straordinaria per questa realtà unica nel panorama teatrale mondiale, già protagonista al Teatro dell’Opera di Roma con un inedito Simon Boccanegra e al Festival di Sanremo, dove ha emozionato milioni di spettatori.
E ora, dopo il palcoscenico ateniese, il messaggio di bellezza e inclusione del Teatro Patologico continua a viaggiare nel mondo, forte anche dell’intervento dello stesso D’Ambrosi alle Nazioni Unite, dove ha presentato un protocollo scientifico innovativo a sostegno dell’arte come strumento terapeutico.
In un tempo in cui la cultura è spesso intrattenimento veloce, la Medea del Teatro Patologico ci ricorda che il teatro — quello vero — ha ancora il potere di cambiare lo sguardo, toccare il cuore e farci riflettere su chi siamo. E soprattutto, su chi possiamo diventare.
19/06/2025
Inserisci un commento