A cinque anni dalla scomparsa del Maestro Ennio Morricone, Roma ha reso omaggio alla sua musica con un grande concerto-evento all’Auditorium della Conciliazione, a due passi dal Vaticano. Un tributo che è stato molto più di una commemorazione: un viaggio potente e corale tra le sue colonne sonore più amate, un’esplorazione sonora dell’universo “morriconiano”, tra melodie che hanno fatto la storia del cinema e che ancora oggi sanno parlare al cuore di ogni generazione.
Promosso dalla Federazione Cori Italiani (Federcori) in collaborazione con la Federazione Italiana Direttori di Coro (Fidc) e Chorus Inside Lazio Aps, l'evento ha visto protagonisti oltre 50 musicisti professionisti e ben 130 coristi, provenienti da alcune delle più rappresentative realtà corali italiane, uniti dalla passione per il canto e dal valore del volontariato. Un ensemble straordinario, diretto dal Maestro Paolo Matteucci, che ha saputo dare vita a un concerto capace di unire qualità artistica e intensità emotiva.
Sul palco, oltre alla Xylon Orchestra, le voci di nove cori – Cantores in Laetitia, Jubilus Ensemble, Per Vocem Ensemble, Grande Coro di Roma, Muzio Clementi, Note Controvento, Via Montello, Virgo Fidelis e 7 Hills – hanno creato un tessuto vocale ricco e potente, che ha avvolto il pubblico presente in sala, più di 1.200 persone. Ad arricchire l’esperienza, la tromba di Sergio Vitale e il corno francese di Stefano Berluti, strumenti tra i più cari a Morricone, insieme alla voce intensa di Viviana Ullo, al violino di Andrea Paoletti e al pianoforte di Licia Missori.
“Dirigere quasi 200 artisti, tra coro e orchestra, per rendere omaggio al Maestro Morricone è stato un onore. Questo concerto ha dimostrato come la sua musica sappia ancora oggi unire e commuovere, coinvolgendo ogni tipo di pubblico”, ha dichiarato Matteucci al termine del concerto, accolto da una lunga standing ovation.
Il programma ha toccato le tappe fondamentali della carriera del compositore: da C’era una volta in America a Giù la testa, da Nuovo Cinema Paradiso a The Mission, passando per Il segreto del Sahara, Mosè e Il buono, il brutto e il cattivo. Una selezione che ha ricordato il sodalizio leggendario con Sergio Leone e l'impatto universale delle sue colonne sonore, premiate nel 2007 con l’Oscar alla Carriera e, nel 2016, con l’Oscar per la miglior colonna sonora originale per The Hateful Eight di Quentin Tarantino.
L’omaggio ha avuto anche il sostegno di Roma Capitale e dell’organizzazione artistica di Luigi Ferrante, Dina Guetti, Michele Josia, Roberto Zangari e Gianluca Buratti. Ferrante, presidente di Federcori Lazio, ha sottolineato come l’iniziativa dimostri la forza del mondo corale amatoriale, capace di produrre eventi di altissimo livello culturale.
L’eco di questo tributo si estende oltre la sala dell’Auditorium. Anche Rai Cultura ha voluto ricordare Morricone con lo speciale Ennio Morricone, il compositore assoluto, per la regia di Pierluigi Castellano, in onda su Rai Storia: un ritratto intimo e profondo dell’artista che ha accompagnato, con i suoi arrangiamenti, l’Italia dagli anni del boom economico alla maturità culturale.
Non solo colonne sonore: Morricone è stato anche il genio dietro brani che hanno segnato la musica leggera italiana, come Sapore di sale di Gino Paoli, Il mondo di Jimmy Fontana, C’era un ragazzo che come me di Gianni Morandi e Se telefonando di Mina, da lui composta.
L’omaggio romano ha reso evidente, ancora una volta, come quella che Morricone chiamava “musica assoluta” — un’armonia nata, secondo lui, “prima della creazione dell’universo” — continui a vivere, vibrante e universale, nell’anima collettiva di un Paese e di un mondo che non ha mai smesso di ascoltarlo.
08/07/2025
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