Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, anche di terze parti. Cliccando su “Accetta”, proseguendo la navigazione, accedendo ad un’area del sito o selezionando un qualunque suo elemento, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetta

Navigazione contenuti

Contenuti del sito

TESORI DELL'URBE

Immagine dell'articolo

E’ il Giardino Sanvitani in Via Felice Cavallotti, 39 nel centro storico, l’ultima tappa del percorso culturale attraverso le bellezze urbane di Orvieto denominato “Tesori dell’Urbe”, promosso  per questo Anno Accademico dall’Unitre. 
 
Il palazzo Sanvitani sorge lungo Via Felice Cavallotti, già denominata Reto Lungo. Fu realizzato da Angelo Sanvitani, un editore orvietano che nel 1662 pubblicò a Parigi la famosa incisione con la rappresentazione della città di Orvieto, comprendente un profilo della rupe, una mappa dell’antico territorio con le vedute prospettiche di dieci castelli dipendenti e una veduta della città in assonometria. Il prospetto del palazzo risale al XVII secolo e si deve a una ristrutturazione di un preesistente edificio. Il suo giardino occupa l’intera larghezza dell’isolato compreso tra via degli Orti e via del Pozzo Bianco, ed era concepito originariamente appunto come un grandissimo orto.

La configurazione attuale del giardino risale alla prima metà del Novecento. La sua bellezza ed il suo interesse risiedono nel fatto che è un’intima sintesi tra un giardino formale (quello cosiddetto all’italiana), un giardino romantico ed un giardino esotico. La sua vera essenza è quella di giardino romantico, perché al là dell’impostazione generale geometrica ha uno sviluppo naturale e spontaneo, frutto di una concezione della natura come entità pura, perfetta e selvaggia in libera unione tra elementi naturali e artificiali che si intersecano in maniera casuale senza offrire una completa visione d'insieme. Non vi sono piante trattate secondo l’arte topiaria, cioè con potature tendenti a conferire configurazioni geometriche o artificiali: anzi, ogni specie è lasciata libera di svilupparsi naturalmente. Ma è anche un giardino liberty: molte sono infatti le piante tipiche dell’inizio del Novecento, quella Belle Epoque che portò in Italia, anche nell’arte verde, soffi e profumi di esoticità, come il bambù o il lillà. Si ricorda il contemporaneo e bellissimo giardino di Ninfa: un tipico giardino all’inglese, iniziato da Gelasio Caetani nel 1921 nell’area dei ruderi della scomparsa cittadina medioevale di Ninfa. Nel Giardino Sanvitani molte piante sono esotiche, come i due alberi di canfora che accentuano l’atmosfera di sogno e di incanto che pervade questo profumato e segreto tesoro.

14/05/2019

Inserisci un commento

Nessun commento presente

Ultimissime

07 NOV 2025

Loredana Piacentini: “Scrivere è il mio modo per guardarmi dentro”

Autrice romana, sensibile e profonda, Loredana Piacentini ha trasformato la scrittura in un percorso di conoscenza e liberazione interiore

06 NOV 2025

IL GRANDE MUSEO EGIZIO APRE AL MONDO

Collaborazione, ricerca e diplomazia culturale

06 NOV 2025

NASCE LA GIORNATA NAZIONALE DEGLI ABITI STORICI

L’“archeologia del Made in Italy” che racconta l’identità del Paese

04 NOV 2025

4 NOVEMBRE: L’ARTE DELLA MEMORIA E DELL’UNITÀ. QUANDO LA STORIA DIVENTA PATRIMONIO CULTURALE

La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate raccontata attraverso i luoghi, i monumenti e le opere che tengono viva la memoria collettiva.

01 NOV 2025

GRANDE SUCCESSO PER IL “MODA ROMA AWARDS” A VILLA BRASINI

L'evento organizzato da Sabina Prati e Stefano Raucci ha valorizzato i giovani delle accademie e degli Istituti di moda: ad Andrea Sbarrini il premio Moda Roma Awards

29 OTT 2025

ADDIO A JAMES SENESE

Il sax che ha dato voce all’anima di Napoli