Le parole possono essere luce, memoria e speranza. È con questo spirito che Marcello Maloberti, uno degli artisti italiani più apprezzati della scena contemporanea, ha concepito la mostra "Tu sei la memoria della mia notte", che sarà visitabile al Memoriale della Shoah di Milano dal 23 gennaio al 16 marzo.
L’esposizione si sviluppa intorno alle parole della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e testimone instancabile della Shoah. Maloberti, noto per la sua capacità di trasformare il linguaggio in opera visiva, traduce in arte le frasi di Segre, creando un dialogo potente tra memoria e speranza.
Un viaggio tra stelle, silenzio e poesia
La mostra rappresenta una naturale continuazione del lavoro di Maloberti al Memoriale della Shoah, dove dal Giorno della Memoria 2023 brilla sulla facciata l’opera luminosa "Invitami notte a immaginare le stelle", anch’essa ispirata alle parole di Segre. Ora, l’artista amplia questo percorso con tre nuove opere, tre frasi scritte a matita dalla mano della stessa Segre, sospese su fondali bianchi e fissate con mollette di metallo, un dettaglio che richiama la pratica artistica di Maloberti, celebre per le sue "Martellate".
Le tre frasi, poetiche e dense di significato, sono:
- "Notte saltami nel buio acceso"
- "Cadono le stelle a terra e il silenzio tace"
- "La pioggia cuce la terra al cielo"
"Queste parole - spiega Maloberti - rappresentano la visione di Segre durante la prigionia, quando il cielo e le stelle erano per lei un punto di speranza. Sono frasi che toccano profondamente, capaci di aprire lo sguardo a una dimensione intima e universale".
Una luce per il futuro
A concludere il percorso espositivo, l’opera luminosa "Tu sei la memoria della mia notte", che dà il titolo alla mostra. La scritta, capovolta, sembra destinata a essere letta solo dagli "abitanti del cielo". Con la sua luce intensa e quasi mistica, l’opera diventa una porta simbolica verso un futuro migliore, un invito a non dimenticare e a coltivare speranza.
"La parola è essenziale per me – sottolinea Maloberti –. Abbiamo bisogno di poesia in un mondo segnato dall’odio e dalle guerre, perché solo la bellezza può indicare nuove vie".
Arte come riflessione e partecipazione
La mostra non si limita a essere un’esposizione contemplativa, ma vuole coinvolgere i visitatori in un percorso di riflessione e interpretazione personale. Ogni frase, ogni opera invita il pubblico a interrogarsi, a costruire un dialogo con la memoria storica e con il presente.
Il Memoriale della Shoah di Milano, con questa mostra, si conferma un luogo non solo di ricordo, ma anche di stimolo culturale e artistico, dove la memoria diventa il seme di una speranza collettiva.
Un’occasione imperdibile per riscoprire il potere delle parole e la forza dell’arte come ponte tra passato e futuro.
22/01/2025
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